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Aforismi Galileo Galilei

– Il buon insegnamento è per un quarto preparazione e tre quarti teatro.

– Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi.

– Ricordati che dietro ogni problema c’è un’opportunità.

– E’ sempre meglio una piccola verità che una grande bugia.

– Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non è misurabile.

– Parlare oscuramente lo sa fare ognuno. Chiaro pochissimi.

– The bible shows the way to go to heaven, not the way the heavens god.

– Le cose sono unite da legami invisibili: non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.

– Io qui direi quello che intesi da persona ecclesistica costituito in eminentissimo grado cioè l’intenzione dello Spirito Santo essere di insegnarci come si vada al cielo, e non come vada il Cielo.

– Stante, dunque, ciò, mi par che nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalle autorità di luoghi delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie.

– Scienza è il distinguere quello che si sa da quello che non si sa.

– La maggior salvezza che sia, è conoscere se stesso.

13 Dicembre 2008 Pubblicato da Francesca Brigida commenta!

Aforismi Einstein

– Ad ogni sistema autocratico fondato sulla violenza fa sempre seguito la decadenza, perché la violenza attrae inevitabilmente. Il tempo ha dimostrato che a dei tiranni illustri succedono sempre dei mascalzoni.

– Anche se le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non possiedono una veridicità assoluta, e se l’avessero, allora non si riferirebbero alla realtà.

– Cento volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore e esteriore sono basate sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti,, e che io devo fare il massimo sforzo per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto.

– Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime.

– Chi non ammette l’insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato.

– Chi non è più capace di fermarsi a considerare con meraviglia e venerazione è come morto: i suoi occhi sono chiusi.

– Chiunque consideri la propria e l’altrui vita come priva di significato è non soltanto infelice ma appena degno di vivere.

– Chiunque si pone come arbitro in materia di conoscenza, è destinato a naufragare nella risata degli dei.

– Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una è pensare che niente è un miracolo. L’altra è pensare che ogni cosa è un miracolo.

– Dio è ingegnoso, ma non disonesto.

– Dio non gioca a dadi.

– Dolce è la vendetta, specialmente per le donne.

– É meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione.

– I concetti della fisica sono libere creazioni dello spirito umano, e non sono, nonostante le apparenze, determinati unicamente dal mondo esterno.

– I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.

– I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati.

– Il nazionalismo è una malattia infantile. È il morbillo dell’umanità.

– Il processo di una scoperta scientifica è, in effetti, un continuo conflitto di meraviglie.

– Il segreto della creatività è saper nascondere le proprie fonti.

– Il valore di un uomo dovrebbe essere misurato in base a quanto dà e non in base a quanto è in grado di ricevere.

– La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza.

– La differenza fra la gloria reale e quella fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.

– La fantasia è più importante della conoscenza.

– La fisica contemporanea è basata su concetti qualche volta analoghi al sorriso di un gatto che non c’è.

– La nostra conoscenza, se paragonata alla realtà, è primitiva e infantile. Eppure è il bene più grande di cui disponiamo.

– La perfezione della tecnologia e la confusione degli obiettivi sembrano, a mio parere, caratterizzare la nostra epoca.

– La preoccupazione dell’uomo e del suo destino devono sempre costituire l’interesse principale di tutti gli sforzi tecnici. Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi ed alle vostre equazioni.

– La prima necessità dell’uomo è il superfluo.

– La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso.

– La saggezza non è il risultato di un’educazione, ma del tentativo di una vita intera di acquisirla.

– La scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca.

– La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.

– La tragedia della vita è ciò che muore dentro ogni uomo col passar dei giorni.

– La vita è un pendolo i cui movimenti che oscillano tra l’anarchia e la tirannia sono alimentati da illusioni perennemente rinnovate.

– Le tre regole di lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l’occasione favorevole.

– L’arte é l’espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice.

– Lo spirito, l’idea e l’amore non si possono distruggere. Possiamo cancellare i confini dentro le quali erano racchiusi. Ma essi rimarranno sempre con noi.

– L’immaginazione è più importante della conoscenza.

– Lo studio e la ricerca della verità e della bellezza rappresentano una sfera di attività in cui è permesso di rimanere bambini per tutta la vita.

– L’umanità avrà la sorte che saprà meritarsi.

– Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.

– Non c’è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come un rum e la vera religione.

– Non è che sono così astuto è solo che rimango con i problemi più a lungo.

– Non esistono grandi scoperte nè reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.

– Non ha mai commesso un errore se non ha mai tentato qualcosa di nuovo.

– Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.

– Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.

– Non penso mai al futuro. Arriva così presto.

– Non possiamo disperare nell’umanità, dal momento che noi stessi siamo esseri umani.

– Non preoccuparti delle difficoltà che incontri in matematica, ti posso assicurare che le mie sono ancora più grosse.

– Non si può prevenire e preparare una guerra allo stesso tempo.

– Non sono i frutti della ricerca scientifica che elevano un uomo ed arricchiscono la sua natura, ma la necessità di capire e il lavoro intellettuale.

– Non tutto ciò che può essere contato, conta. Non tutto ciò che conta può essere contato.

– Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata.

– Per perdere la testa, bisogna averne una!

– Quando un uomo siede un’ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.

– Se A è uguale al successo, allora la formula è: A uguale a X più Y più Z, dove X è il lavoro, Y il gioco, Z il tenere la bocca chiusa.

– Se A è uguale al successo, allora la formula è: A uguale a X più Y più Z, dove X è il lavoro, Y il gioco, Z il tenere la bocca chiusa.

– Se dovessi rinascere, farei l’idraulico.

– Se i fatti e la teoria non concordano, cambia i fatti.

– Talvolta un pensiero mi annebbia l’Io: sono pazzi gli altri, o sono pazzo io?

– Sono pochi quelli che vedono coi propri occhi e provano sentimenti con i propri cuori.

– Se vuoi descrivere ciò che è vero, lascia l’eleganza al sarto.

– Talvolta uno paga di più le cose che ha avuto gratis.

– Torna a eterno merito della scienza l’aver liberato l’uomo dalle insicurezze su se stesso e sulla natura agendo sulla sua mente.

– Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa.

– Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.

– Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.

– Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno.

– Una teoria può essere provata da un esperimento. Ma nessun percorso guida dall’esperimento alla nascita di una teoria.

– Uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico.

– Vivo in quella solitudine che è penosa in gioventù, ma deliziosa negli anni della maturità.

13 Dicembre 2008 Pubblicato da Francesca Brigida commenta!

Carbocationi, carbanioni e radicali

I carbocationi, i carbanioni e i radicali liberi sono degli intermedi di reazione che condizionano l’andamento di molte reazioni organiche. In particolare:

– i carbocationi presentano un atomo di carbonio con carica positiva circondato da sei elettroni.
L’atomo di carbonio di un carbocatione è sp2, che gli permette di avere una struttura planare, con l’orbitale p vuoto non ibridizzato che sporge sia sopra che sotto il piano dei legami. A seconda del carbonio sul quale è localizzata la carica positiva, i carbocationi si suddividono in primari, quelli legati a un solo atomo di carbonio, secondari quelli legati a due atomi di carbonio e terziari quelli legati a tre atomi di carbonio.
I sostituenti elettron-donatori (+ Mo + I) tendono a bilanciare la carica positiva stabilizzando il carbocatione;

– i carbanioni presentano un atomo di carbonio con carica negativa circondato da otto elettroni, due dei quali sono di non legame.
In un carbanione l’atomo di carbonio è legato ad altri tre atomi e presenta ibridazione tetraedrica; la coppia di elettroni di non legame è localizzata su uno degli orbitali ibridi.
Il carbanione è una base forte e la sua stabilità dipende dal fatto che ha la possibilità di disperdere la carica negativa. Tutti i gruppi con effetto induttivo -I o quelli con effetto mesomerico -M stabilizzano la carica negativa e rendono più stabile il carbanione;

– i radicali liberi presentano un atomo di carbonio contenente sette elettroni di cui uno spaiato, cioè libero.
L’atomo di carbonio radicalico è sp2, che gli permette di avere una struttura planare, con l’orbitale p non ibridizzato che ospita l’elettrone libero.
La stabilità dei radicali liberi segue lo stesso ordine dei carbocationi, in base alla facilità con cui si formano. Un radicale libero si forma tanto più facilmente quanto più l’elettrone spaiato può essere delocalizzato sul resto della molecola.
L’ordine di stabilità dei radicali liberi è:

terziario > secondario > primario > ⠂CH3

Detto prima che i carbocationi, i carbanioni e i radicali liberi sono degli intermedi di reazione che condizionano l’andamento di molte reazioni organiche, si può ora specificare che i carbocationi e i carbanioni costituiscono gli intermedi delle reazioni ioniche, mentre i radicali liberi costituiscono gli intermedi delle reazioni radicaliche. Queste specie considerate hanno generalmente vita breve e solo sporadicamente sono isolabili.

12 Dicembre 2008 Pubblicato da Francesca Brigida commenta!

Acidi e basi: elettrofili e nucleofili

Per stabilire in che modo gli elettroni si spostano nelle diverse reazioni, in chimica organica spesso si ricorre alla definizione di acido e di base.
La definizione generale è data dalla teoria di Lewis, secondo la quale si definisce acida la specie chimica capace di accettare una coppia di elettroni e basica la specie chimica capace di cedere una coppia di elettroni. Sono acidi di Lewis composti come AlCl3, BF3, FeCl3, poiché possiedono orbitali vacanti, mentre sono basi di Lewis composti come NH3, RNH2, H2O, perché possiedono coppie di elettroni disponibili.
Le proprietà acide e basiche di una sostanza influiscono sulle modalità di rottura di un legame.
Nella scissione elettronica si ha la formazione di due ioni perché la coppia elettronica rimane su uno dei due frammenti:
X — Y → X* +Ÿ‾

In base alle loro proprietà acide o basiche, i reattivi si suddividono in due classi:

1) nucleofili, i reattivi ricchi di elettroni a causa della loro affinità per il nucleo. Il nucleofilo dispone  di una coppia di elettroni con la quale forma un legame covalente insieme all’elettrofilo. Sono nucleofili tutte le basi di Lewis, quelle cioè che dispongono di doppietti elettronici, indipendentemente che siano anioni o molecole neutre. Vengono rispettivamente indicati con Nu¯ e ;
2) elettrofili, i reattivi con carenza di elettroni a causa della loro affinità con gli elettroni. Essendo carente di elettroni, è in grado di accettarli dal nucleofilo: è una specie con un orbitale vuoto che accetta una coppia di elettroni dal nucleofilo formando un legame covalente e assumendo in questo modo la configurazione stabile tipica di un gas nobile. Sono elettrofili tutti gli acidi di Lewis costituiti da cationi o molecole neutre con carenza di elettroni. Vengono rispettivamente indicati con E+ o con E. Non tutti i cationi risultano elettrofili. Ad esempio, gli anioni metallici K+, Na*, Ca2+ sono falsi elettrofili perché acquistando elettroni non assumono la configurazione di un gas nobile.

Un legame covalente può subire una scissione omolitica quando su ciascuno dei due frammenti rimane un elettrone. In tal caso si verifica la produzione di radicali favorita dalla luce ultravioletta:

X — Y → X⠂ + Y⠂

A seconda della natura del reagente, le reazioni sono dette nucleofile, elettrofile o radicaliche.

12 Dicembre 2008 Pubblicato da Francesca Brigida commenta!

L’effetto mesomerico

Dalla teoria del legame di valenza è possibile esprimere il concetto di risonanza, ossia la possibilità che una molecola ha di essere in continuo passaggio tra le diverse forme, dette formule limite. La molecola protagonista è un ibrido di risonanza fra le varie forme. Questo fenomeno si verifica per esempio per le molecole del benzene e del butadiene.
Alla luce della teoria degli orbitali la risonanza è spiegata con la delocalizzazione elettronica, secondo la quale esistono legami π estesi su più atomi. Questa interpretazione riesce a chiarire in modo soddisfacente anche l’effetto mesomerico, che consiste nello spostamento di elettroni tra atomi appartenenti a sistemi coniugati, anche quando questi sono distanti tra loro.
Ma cos’è un sistema coniugato?
Un sistema coniugato è un sistema costituito da coppie di legami π alternati a legami singoli. L’interazione tra i legami π porta a una parziale sovrapposizione degli orbitali p appartenenti ai due atomi di carbonio uniti con legame semplice, dando luogo alla delocalizzazione elettronica.
La delocalizzazione elettronica avviene anche quando ci sono atomi che presentano doppietti elettronici liberi uniti con doppi legami, come ad esempio il metil vinil etere.
Dato che l’effetto mesomerico provoca lo spostamento degli elettroni in posizioni preferenziali, è opportuno lo studio delle formule limite in risonanza per prevedere la reattività di una molecola. Gli atomi o i gruppi coniugati con un doppio legame possono interagire con esso in due modi diversi.
Abbiamo così due effetti mesomerici:

1) l’effetto mesomerico +M si realizza quando il gruppo cede gli elettroni al carbonio del doppio legame per risonanza;
2) l’effetto mesomerico – M si realizza quando gli elettroni vengono ceduti dal doppio legame al gruppo.

Bisogna infine tener presente che, al contrario dell’effetto induttivo, l’effetto mesomerico non ha limiti di trasmissione in un sistema coniugato.

12 Dicembre 2008 Pubblicato da Francesca Brigida commenta!
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